Orsi e lupi pericolosi: Repetita juvant!

L’hanno scongiurato per anni, sostenendo che gli orsi sloveni del Trentino non sono pericolosi. Tutti “esperti” solo perché amanti degli animali! Come se l’amore fosse sufficiente per dire che degli animali selvatici si conosce il comportamento, senza magari averli mai frequentati e averli solo visti con gli occhi del turista: in pratica, come se li avessero visti in televisione in programmi buonisti e disneyani, dove guai a dire la verità sulla pericolosità di certi animali. Ed ecco il risultato! Un giovane di 26 anni sbranato da uno dei “loro” amati orsi sloveni!

Repetita juvant, dice il proverbio. Oggi noi dell’AIW non scriviamo altro. Ci limitato a diffondere nuovamente quanto in merito avevamo scritto, probabilmente da tutti ignorato e magari anche deriso: specie dagli animalisti!

Purtroppo per loro, la verità è quasi sempre ragionevolezza. E a volte basterebbe un poco di ragionevolezza per capire dove stia la verità quando non si conoscono i fatti!

17 marzo 2023. Intanto in Trentino, in Val di Sole (laterale Val di Rabbi) un escursionista è stato nuovamente aggredito da un orso, e morso alle braccia e alla testa. Anche in questo caso, forse stimolato a farlo dalla presenza di un cane che accompagnava la persona. Come non andare col pensiero alla similare aggressione avvenuta al Parco Nazionale d’Abruzzo lo scorso autunno? Aggressione quest’ultima, ostinatamente messa in forse dalle autorità del Parco in quanto fatto insolito e molto scomodo, specie a danno dell’attività turistico-escursionistica. Purtroppo, invece, entrambi i fatti sono veri. Ma, soprattutto grave è quello del Trentino, in quanto non è il primo caso ed è ancora una volta prova di come conseguenza primaria del fatto non sia tanto il turismo (che c’è sempre stato) quanto la presenza di orsi di carattere diverso e più aggressivo degli originali trentini, ormai geneticamente fusisi con gli esemplari importati dalla Slovenia per “rinsanguare” il nucleo di pochi esemplari autoctoni rimasti; e, così, geneticamente fatti del tutto sparire! Perché oggi l’orso delle Alpi non è più l’antico orso del Trentino – che mai aveva aggredito con tanta facilità e frequenza i turisti –, ma è un orso sloveno che possiamo solo più definire alpino: cioè l’orso che piano piano andrà a ripopolare tutta la cerchia alpina, dal Friuli alla Liguria. Forse la fretta è stata una cattiva consigliera, ed effettuare un ripopolamento graduale e limitato come stanno facendo i francesi nei Pirenei, sarebbe stato più saggio; anche e proprio per cercare di salvare la stirpe originaria, oggi definitivamente sparita. Purtroppo, altrimenti hanno voluto fare gli studiosi che si sono occupati della reintroduzione.

11 marzo 2023. Se una notizia fa “audience”, ovvio che Vittorio Sgarbi la cavalchi! Va bene. Ci sta: Vittorio vive di “audience”. Solo che questa volta si è infilato in una storia di cui lui, nonostante la sua profonda cultura, non sa nulla. Ma non solo, neppure c’entra niente con il suo impegno politico di Sottosegretario al Ministero della Cultura (a meno di non voler allargare il campo all’ambiente: col rischio però di uno scollamento con il Ministero competente!). Sgarbi è Presidente onorario dell’AIW grazie ai meriti guadagnatisi sul campo della difesa del paesaggio e della lotta alle centrali eoliche. Franco Zunino è l’unico ricercatore storico sull’orso bruno rimasto in Italia: tutti gli altri, purtroppo, se ne sono andati (specie quelli del Trentino). Ecco, Vittorio Sgarbi prima di lanciarsi nell’animalistica presa di posizione in difesa dell’orso sloveno liberato in Trentino per rinsanguare la misera popolazione autoctona, meglio avrebbe fatto a consultarsi con Franco Zunino. Oppure, con gli americani e canadesi (o anche con i rumeni) che di conflitti tra individui di orsi aggressivi verso l’uomo, di esperienza ne hanno da vendere (da noi sono solo fatti recentissimi e pochi, di fronte ai quali si è solo reagito sotto mere spinte emotive più animaliste che non razionali e di gestione faunistica). Ed avrebbe appresso che un orso che abbia aggredito delle persone è un orso potenzialmente pericoloso; questo perché ha superato la barriera psicologica che lo teneva lontano dall’umo. Superamento che gli ha indotto una non paura dell’uomo: per cui ai suoi occhi l’uomo non è più un pericolo, né una minaccia, ma un punto debole, se del caso da colpire per difendere i propri interessi. Quindi quell’orso potrebbe nuovamente aggredire uomini. Sostenere che non lo farà più è una scommessa che possono giusto fare gli animalisti, perché non sarebbe poi loro la responsabilità se il caso dovesse verificarsi. Quindi, non è corretto pretendere che le autorità responsabili e imputabili di responsabilità nel malaugurato caso di una nuova aggressione, magari letale, accettino questa scommessa. Ragion per cui, onde evitare di peggio in futuro, l’orso MJ5 lo si deve, o abbattere e risolvere così il problema alla radice, o rinchiudere in un recinto condannandolo a fine pena mai (come ha proposto Sgarbi): chi scrive (che poi è Franco Zunino) proprio per ragioni umanitarie e animaliste ritiene che non essendo l’orso una persona, ma un animale che per intelligente che sia non ha ancora il dono della coscienza, di fronte ad una condanna a fine pena mai, preferisce un rapido, indolore, umanitario e compassionevole abbattimento (che peraltro neppure sarà un danno alla preservazione della specie, visto che in Slovenia di orsi ce ne sono anche troppi e per questo ne vengono uccisi ogni anno senza che si metta a rischio la specie).

22 marzo 2023. Misteri dei media. Come mai se uno dichiara di essere uno studioso dell’orso ed un frequentatore del suo ambiente ed asserisce di non aver mai subito un aggressione, viene subito creduto come oro colato. Mentre se un altro asserisce il contrario, ed anzi cita proprio i casi di tentativi di aggressioni subiti, non gli si vuole credere e si da per scontato che siano fole? La verità in fondo è una, e se entrambi non mentono, vuole dire che entrambe le esperienze dichiarate sono vere, come stanno a dimostrare i sempre più frequenti casi di aggressioni da parte di orsi, sia in Trentino sia in Abruzzo. Per cui, la verità è che gli orsi non sono sempre aggressivi, ma lo possono divenire. Che male c’è a riconoscerlo? Perché si deve per forza far credere che gli orsi non siano aggressivi verso l’uomo quando in tutto il mondo queste aggressioni si sono verificate e si continuano a verificare ogni anno, anche letali? Perché mentire o mistificare i fatti? …Ritenendo così che il popolo sia sempre “bue”. Le cause giuste non si devono mai difendere con le bugie o con le omertà. Ed è grave che lo facciano anche gli esperti!

Murialdo, 6 Aprile 2023

Franco Zunino
Segretario Generale AIW