L’Area Wilderness Gole del Melfa, evidenziata in rosso. Evidenziata in verde una parte della limitrofa Area Wilderness Monte Caira-Gole del Melfa dei Comuni di Arpino (la parte punteggiata) e di Casalattico, di cui alle relative pagine del sito delle AREE WILDERNESS e dell’ADDENDA alle Aree Wilderness.

ORGANISMO:

Comune di Arpino

LOCALIZZAZIONE:

Comune di ARPINO (Frosinone);

ANNO:1998
ESTENSIONE:230 ettari 
ZONE TUTELA:1 Zona di Tutela Ambientale interna di 138,5 ettari
REFERENTE:Dott. Germano Tomei – Cell. 338.7339566
LINK: 
Suggestiva visione primaverile dell’altopiano del Monte Ricco
Fioritura del raro Zafferano selvatico (Crocus biflorus).

La zona compresa nell’Area Wilderness racchiude il settore centrale e più scosceso della parte occidentale delle famose Gole del Fiume Melfa. In pratica un grande ferro di cavallo attorno al suggestivo altopiano agro-pastorale del Monte Ricco, dal quale si gode il più spettacolare paesaggio dell’area selvaggia del Monte Caira-Gole del Melfa. Si tratta di dirupate pendici quasi assolutamente prive di alberi, se non per qualche scarna presenza di Roverelle, Carpini neri ed essenze alloctone dovute ad antichi rimboschimenti. Nell’Area Wilderness è però anche compresa una metà delle forre di due valloni minori confluenti nel Fiume Melfa; forre estremamente incassate e di difficile percorrimento. L’Area ha un grande interesse dal punto di vista botanico: è presente infatti un ricchissimo popolamento di Zafferano selvatico (Crocus biflorus subsp. biflorus), nonché uno del Cipollaccio foglioso (Gagea foliosa), in Italia presente solo in alcuni zone del Meridione, nonché una non comune Ombrellifera, la Athamanta sicula, ed un piccolo popolamento della rara Coridalis biancogialla (Corydalis lutea ssp. ochroleuca).Tra la fauna interessante, merita citare la presenza di un sito di nidificazione del Gheppio e la frequentazione del Lupo, del Corvo imperiale e di alcune specie di uccelli rapaci, quali il Nibbio bruno, il Biancone ed il Falco pellegrino, nonché della Coturnice appenninica. Recentemente vi è stata effettuata la reintroduzione della Starna, favorita con colture a perdere in zone agrarie circostanti.


NOTE:

Nel 2009 tutta l’Area ed altri settori marginali sono stati trasformati in Zona di Rifugio e quindi chiusa all’attività venatoria.