UN GENERALE PER L’ORSO BRUNO MARSICANO

In oltre trent’anni di polemiche tra studiosi dell’Orso bruno marsicano, autorità ed ambientalisti, sui provvedimenti da prendere per risollevare la situazione della sempre più esigua popolazione di quello che è da tutti considerato il più fantastico animale che abiti le montagne italiane, solo un Generale di Cavalleria poteva chiarire in poche parole quello che le autorità dovrebbero fare, avrebbero dovuto fare già da tanti anni, potrebbero ancora fare, e, fortunatamente, oggi stanno cominciando a fare.
Col piglio militarista cui la sua carriera lo ha abituato, il Generale Gian Carlo Fassio prendendo la parola durante il convegno su “I giorni dell’Orso bruno” indetto a Pescasseroli in collaborazione tra l’Associazione Italiana per la Wilderness ed il Parco Nazionale d’Abruzzo, dopo aver ascoltato i vari relatori che si sono succeduti, nel ringraziare per gli elogi attribuitigli per il filantropico gesto di donare un terreno che da oggi sarà utilizzato per semine a favore dell’Orso, ha stringatamente e semplicemente così dichiarato: «è ora che si smetta di chiacchierare e si cominci ad operare sul piano concreto con iniziative che possano veramente dare un apporto alle varie esigenze di cui l’Orso ha bisogno, che vanno da quelle alimentari cui è abituato da generazioni, al rigoroso rispetto dei suoi luoghi di vita, alla tutela delle sue montagne racchiuse nel Parco Nazionale. Quando acquistai questo terreno, lo feci da persona ignorante di tutti questi problemi, con l’intento solo di fare un investimento; investimento che si è rivelato un disastro, se non fosse che oggi, a distanza di tanti anni, non fossi qui a celebrarne la dedica all’Orso per averlo donato alla Wilderness. Un qualcosa di concreto che io, che mai mi ero preoccupato dell’ambiente, mi sono trovato a fare acquisendo conoscenze ambientali di cui non avevo cognizione; trovando anche l’amicizia e la stima di persone degne depositarie della mia fiducia. Esorto quindi le autorità tutte a fare la stessa cosa; a smettere di proporre, parlare e anche studiare, e di cominciare ad operare.» Se si fosse in guerra si potrebbe dire: è ora che avanzi la cavalleria!