DUE NUOVE AREE WILDERNESS IN VALLE BORMIDA

Il 26 giugno 2008, il Consiglio comunale di Cairo Montenotte ha approvato la designazione di due Aree Wilderness sulle sue proprietà demaniali: Area Wilderness Bric delle Rocche-Manchetto, di 76,3 ettari ed Area Wilderness Rio di Toni-Mon Pè, di 27,3 ettari, separate l’una dall’altra da una strada forestale. In gran parte di quella del Bric delle Rocche è anche prevista una zona interdetta ai tagli boschivi di 52 ettari, ovvero da lasciare al suo naturale sviluppo.
Le due Aree Wilderness (che possono considerarsi tra le poche aree della Liguria effettivamente tutelate per fini conservazionistici, ancorché costituite con l’assenso dei cacciatori e pertanto aperte all’attività venatoria) si estendono principalmente sui versanti meridionali ed occidentali del Bric delle Rocche, con due quote maggiori entrambe di 580 m, nonché sulle pendici orientali medio basse della valle del Rio di Toni, nella bassa Val Bormida di Mallare. Un settore minore ricade però nel bacino del Rio Manchetto, affluente del principale Torrente Ferranietta, a sua volta affluente del Fiume Bormida di Mallare, appartenente alla grande proprietà boschiva della ex Ferrania Spa (comprendente anche la Riserva Naturalistica dell’Adelasia), in procinto di essere acquisita al patrimonio pubblico per intervento dello stesso Comune, della Provincia e della Regione, con l’intenzione di trasformarla in una zona protetta, ampliando la Riserva Naturalistica a tutto il bacino vallivo. Le due Aree Wilderness potrebbero quindi essere ampliate sul versante orientale della montagna e sulla restante parte della selvaggia valle del Rio Manchetto, nonché, quella minore, a tutto il Mon Pè, ammantato di boschi demaniali facenti corpo unico con la stessa e comprendenti anche la parte alta del Rio di Toni.
Tutta la montagna sul versante meridionale è particolarmente scoscesa e rupestre (da cui il suo nome) ed è ammantata di boschi di Castagno ormai convertiti naturalmente all’alto fusto non avendo più subito tagli dagli anni cinquanta del secolo scorso; gli alberi hanno infatti altezze di venti e più metri. Nelle parti più ombrose e negli impluvi crescono anche grandi esemplari di Faggio, Carpino bianco e Ciliegi selvatici. Interessante è l’aspetto complessivo dell’ambiente forestale, in evidente stato di rinaturalizzazione con la frequente presenza di castagni caduti al suolo per il cedimento degli apparati radicali ormai invecchiati. Altre specie presenti sono l’Agrifoglio, il Ciavardello, il Cerro, la Rovere, l’Acero campestre ed il Sambuco. Particolarmente lussureggianti sono gli alberi di Ontano nero lungo la riva del Rio di Toni, anche con esemplari di grandi dimensioni, e su tratti pianeggianti acquitrinosi dove sono presenti anche due specie di piante acquatiche ovunque poco frequenti: la Giunchina comune (Eleocharis palustris) e il Carice maggiore (Carex pendula). Popolamenti di Asfodelo montano vegetano nelle parti più calde ed esposte a sud. In entrambe le Aree Wilderness la fauna maggiore è rappresentata da Cinghiali e Caprioli. Vi nidificano falconiformi di foresta, quali Poiana e Sparviere; nelle acque del ruscello è presente una popolazione di Alborella, ed almeno due specie di Libellule ne frequentano il corso. In alcuni settori un tempo prativi ora esistono nuclei d’alto fusto di Pino nero di rimboschimento, anche con alberi di grandi altezze, ma destinati a sparire con il loro invecchiamento.