CONSUMO DEL TERRITORIO

Anche il solare fa la sua buona parte

Non tutto quello che pare “ecologico” è poi effettivamente tale. Il solare, ad esempio. Come non considerare ecologico un metodo che sfrutta il calore del sole per creare energia? Eppure c’è sempre un rovescio della medaglia. Innanzi tutto il solare consuma territorio più di quanto non faccia, ad esempio, il tanto e giustamente, vituperato eolico; ma c’è poi dell’altro. Vediamo che succede in America nel deserto della California.

«Il boom del solare sta minacciando proprio i luoghi che grazie alla sua energia “ecologica” si vorrebbero salvare», così scrive il National Park Magazine (Winter 2009).

«Nel deserto del Mojave i terreni privati sono passati da 500 dollari all’acro a venti volte tanto! 500 società stanno facendo a gara per accaparrarsi i terreni per impiantarvi centrali fotovoltaiche, ciò con un grave rischio per gli scenari delle limitrofe terre federali protette come Parchi Nazionali ed Aree Wilderness. “E’ come una corsa all’oro” ha dichiarato il rappresentante della National Parks and Conservation Association. “Bisogna trovare un punto di equilibrio affinché per assicuraci un futuro energetico non si debba mettere a rischio il nostro ambiente. Il boom del solare è iniziato nel 2002 quando il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, fece approvare una legge per poter giungere ad un 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2010. Allora furono pochi quelli che non considerarono saggia questa scelta. D’altronde, erano anche tanti quelli che consideravano il deserto del Mojave solo un deserto, mentre in realtà è uno dei più intatti ecosistemi desertici d’America, con una ricchezza di biodiversità incredibile, tanto che una sua gran parte è stata protetta con 4 Parchi Nazionali e diverse decine di Aree Wilderness. Ebbene, secondo gli esperti, questo deserto contribuisce all’assorbimento del biossido di carbonio (responsabile del riscaldamento globale) molto più di quanto non faccia una stessa estensione di foreste temperate (e si parla di 5,2 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio!). Non è ancora noto agli scienziati il perché ciò avvenga, ma fino a quando non sarà chiarito si corre il rischio che distruggendo questa risorsa a colpi di ruspa si rischia di cancellare proprio i benefici del solare!

I progetti in corso utilizzano varie tecnologie, ma una in particolare rappresenta un problema: il solare termico. Migliaia di specchi direzionano i raggi del sole su di una torre rifornita di liquidi, i quali accumulano l’energia, ma le temperature estreme alle quali può giungere la torre costringe ad usare grandi quantità d’acqua per il raffreddamento. Da dove viene quest’acqua? Inevitabilmente dal bacino artificiale del Lago Mead, sul fiume Colorado, con tutti i problemi che si possono immaginare.

Inoltre, questi impianti sono piazzati in mezzo al nulla, quindi ecco che servono nuove linee di trasmissione – le quali attraversano ambienti critici per la fauna – per poter portare l’energia a Los Angeles ed altri città; e, facendo ciò, disperdendo energia lungo tutto il tragitto.

Da un punto di vista dell’efficienza, ecco che converrebbe installare queste centrali non in mezzo al deserto, ma nei pressi delle città e nelle zone già urbanizzate, nei pressi di aeroporti e parcheggi. Purtroppo è facile acquistare diritti per l’installazione sulle terre federali, ed allora ecco che se si trova una miniera d’oro, la si sfrutta comunque ovunque essa sia. Il problema sono le leggi antiquate che consentono tutto ciò!” », conclude la NPCA.