Addenda – Area Wilderness
Bric Zionia (BRIC FARIÀN)

L’Area Wilderness privata del Bric Zionia (settore Bric Fariàn) evidenziata in verde pieno. Contornato di verde il settore comunale del Bric Zionia ed il tratto del Fiume Bormida altresì accorpata dal Comune.

ORGANISMO:

Soggetto privato - Associazione Italiana per la Wilderness

LOCALIZZAZIONE:

Comune di MURIALDO (SV);

ANNO: 1999
ESTENSIONE: 42,1 ettari 
ZONE TUTELA: 3 Zone di Tutela Ambientale interne per un totale di 42,1 ettari
REFERENTE: 
LINK:

 

Fioritura su di uno scolo di materiale di scarto estratto dalla miniera.
Un tratto dell’antica strada di collegamento, con superamento in galleria di uno sperone di roccia.
L’Area Wilderness è inserita in uno dei complessi montuosi un tempo più selvaggi rimasti nell’alta Val Bormida di Millesimo, a monte dell’ex area industrializzata che tanta negativa fama ha dato a questa valle ligure. Orograficamente appartiene al gruppo del Monte Camuléra, una delle maggiori emergenze della valle, al limite estremo orientale ligure della catena alpina. L’Area è suddivisa in due settori staccati, uno appartenente al demanio comunale e culminante nel vero e proprio Bric Zionia, ed uno di proprietà privata culminante nel Bric Fariàn, il quale giunge fino alle rive del Fiume Bormida. L’Area è posta nella regione di incontro tra la vegetazione alpina e quella appenninica, con interessanti elementi di entrambe tra i quali l’endemico Zafferano ligure (Crocus ligusticus). Importanti sono alcuni popolamenti di Erica arborea (Erica arborea), specie tipica di ambienti mediterranei. I boschi sono densissimi, composti prevalentemente da Castagni e Faggi, ma con grande presenza di Pini silvestri, Betulle, Ontani, Carpini neri, Carpini bianchi, Roveri ed altre minori specie arboree. Nell’Area del Bric Fariàn sono compresi i resti di una vecchia miniera di grafite, con numerose gallerie che perforano le viscere del monte, sentieri di collegamento e ruderi di strutture pertinenti allo scavo e trasporto del minerale. Per quanto riguarda la fauna vi vivono o la frequentano il Cinghiale, il Capriolo, il Tasso, vari mustelidi e roditori tra cui il Moscardino e lo Scoiattolo, nonché rare presenze di rapaci diurni di foresta quali l’Astore e lo Sparviere (curiosa è stata, almeno in due casi, l’osservazione anche dell’Aquila reale). Vi si riscontrano, inoltre, probabilmente anche nidificanti, il Picchio nero (Dryocopus martius) ed il Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus). Interessante è la presenza di alcune rare specie di piccoli roditori, rettili ed insetti. Per la presenza delle numerose gallerie della miniera di grafite, è inoltre ricca la fauna ipogea, con specie anche di un certo interesse scientifico, come il coleottero troglobio Duvalius canevai. Di grande interesse è l’aspetto mineralogico, con la presenza di almeno otto specie, tra le quali la rarissima “Schröckingerite”, qui scoperta come primo ed unico ritrovamento italiano ed uno dei pochi europei.

NOTE:
Questo settore staccato dell’Area Wilderness Bric Zionia, denominato Bric Fariàn, fu considerato parte di un unico complesso rimasto privo di strade e quindi accorpato sotto la stessa denominazione quando fu acquistato da due Soci dell’AIW (Mariarosa Bonecchi e Riccardo Tucci), i quali filantropicamente li concessero poi  alla stessa (assieme ad altri terreni poi designati nelle poco distanti Aree Wilderness L’Urséra, Brizzuléra e Rio Pregalante) in comodato d’uso allo specifico scopo che fossero designati in Area Wilderness.
Benché anticamente compromesso con l’apertura della miniera, tutto il complesso montuoso del Bric Fariàn, anche a causa dell’abbandono delle lavorazioni minerarie avvenuto oltre cinquant’anni or sono, sulla fine degli anni ’60 del secolo scorso, è rimasto relativamente selvaggio. Solo una strada di accesso (oggi pressoché una pista forestale in disuso) fino ad un caseggiato, antica sede direzionale della miniera, ne altera l’aspetto dal punto di vista Wilderness, potendosi considerare tutte le altre opere dei meri resti di strutture in rapido disfacimento. Nonostante questo, il sottosuolo del monte è un vero e proprio reticolo di gallerie in disuso, distribuite su diversi livelli, per un totale di circa 24 Km di lunghezza; esse sono tutte sigillate e difficilmente percorribili. Con la Convenzione che ha permesso la designazione di questo settore di monte in Area Wilderness, l’AIW si è però impegnata con i proprietari a trovare una soluzione affinché tutte le antiche strutture minerarie siano possibilmente recuperate con dei restauri conservativi, e l’area adibita a centro di visita finalizzato alla valorizzazione turistica delle stesse, e così dell’aspetto Wilderness di tutto il resto della proprietà. Un progetto in tal senso è stato anche fatto predisporre ed inoltrato alle autorità politiche regionali per una valutazione dell’iniziativa sotto l’aspetto finanziario.