100 anni di Parco Nazionale d’Abruzzo!

100 anni di battaglie per salvarne le montagne e le foreste, spesso perdendole, avendo come nemica la popolazione locale vogliosa di comprensibile sviluppo.

100 anni di impegni per salvare l’Orso marsicano, sebbe ormai spinto sia (verso l’estinzione?) verso altri lidi: con dichiarata soddisfazione dello stesso Parco!

 

Oggi al 100° anno di celebrazione, si sono fatti portavoce della sua difesa non gli ambientalisti di sempre, ma gente della popolazione locale costretta a battersi contro il Parco per salvare una propria foresta!

Qualcosa sta cambiando!

Un evento storico, mai successo in nessuno degli ormai tanti Parchi Nazionali d’Italia, dove gli abitanti locali sono spesso feroci nemici dei Parchi!

A seguito del comunicato AIW (11 Settembre) con il quale nuovamente si criticava l’intenzione del Parco Nazionale d’Abruzzo di intervenire a manipolare la foresta di Pino nero di Villetta Barrea con la motivazione di metterla in sicurezza da eventuali incendi boschivi (per assurdo, questo in concomitanza con i festeggiamenti del centenario dello stesso Parco!), l’AIW, che ha approfittato dell’evento per lodare la nascita di un Comitato civico locale in difesa della stessa pineta e in opposizione a quanto il Parco Nazionale vorrebbe fare (un fatto storicamente unico in tutta Italia, nel centenario dei nostri Parchi, di solito costretti a difendersi da Comitati di opposizione ai vincoli dei Parchi!), dall’ex Presidente della Comunità del Parco (Alberto D’Orazio) ha ricevuto un interessante intervento che avrebbe dovuto essere letto nella suddetta occasione, ma che per ragioni non ben chiare è stato prima spostato nella scaletta degli interventi, e poi, senza alcuna comunicazione da parte dell’Ente Parco, è stato totalmente cancellato”(!), con richiesta all’AIW di diffonderlo. In attesa di farlo nel modo più opportuno pubblicandolo nel periodico Wilderness/documenti, lo si diffonde in quest’occasione proprio in quanto importante documento in difesa di detta pineta, le cui autorizzazioni agli interventi potrebbero essere presi da un momento all’altro anche da altre autorità (quelle dell’Ente Parco pare siano scontate, almeno a sentire le pubbliche dichiarazioni delle stesse!).

INTERVENTO DI ALBERTO D’ORAZIO, EX PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ DEL PNALM  PER IL GIORNO DI FESTEGGIAMENTO DEL CENTENARIO A PESCASSEROLI IL 9 settembre»

«È per me una grande emozione essere qui, cento anni dopo quel connubio tra l’idea progettuale maturata in ambienti di elevato spessore culturale nazionale e gli atti deliberativi dei Comuni che consentì di dare concretezza a quella idea con la inaugurazione del primo Parco Nazionale Italiano.

«Un secolo nel quale sono stati raggiunti importanti risultati nella protezione delle “silvane bellezze”, rispondendo al canone fondamentalmente difensivo con il quale il Parco era stato istituito.

«Obiettivo non facile da raggiungere se consideriamo gli spregiudicati attacchi che nei decenni il Parco è stato costretto a respingere.

«Nel secolo nuovo che si apre oggi, il nostro parco dovrà misurarsi con una nuova e più importante sfida; dovrà aprire una nuova frontiera: la frontiera della contaminazione del territorio circostante.

«Il tentativo non sempre completamente riuscito di sperimentare, al proprio interno, nuovi modelli di gestione territoriale, deve essere portato a termine e poi esportarlo al di fuori dei suoi confini.

«Segnali poco confortanti giungono invece a questo riguardo. Situazioni contingenti spingono a portare all’interno dei parchi modelli produttivistici che mal si conciliano con le finalità istituzionali delle aree protette. Dalla massificazione del settore turistico alla cosiddetta “valorizzazione” delle risorse forestali da utilizzare e non da proteggere ed incrementare per la tutela della salute del pianeta.

«In questo contesto, anche se con diverse motivazioni ufficiali, si intende procedere al rovesciamento delle modalità di una gestione forestale praticata con successo almeno negli ultimi cinquant’anni.

«Questa inversione di tendenza non è accettabile. Per questa ragione, un gruppo di cittadini, supportato da esperti di livello nazionale, ha costituito il “Comitato Civico di Villetta Barrea per la difesa della nostra Pineta” che rivolge al Parco un Appello accorato affinché rinunci al suo progetto di abbattimento di oltre 3400 esemplari di Pino Nero di Villetta Barrea, una specie autoctona che risale al quaternario e che da sempre viene considerata elemento identitario e paesaggistico di grande importanza per la comunità locale.

«VIVA IL PARCO! NO AI Tagli In Pineta!»

L’AIW condivide! E si appella a tutto il mondo ambientalista italiano affinché si schieri e supporti il “Comitato civico di Villetta Barrea” nella sua giusta e condivisibile battaglia per salvare la “Pineta Zappini”.

 

Oggi, Attila non è un imprenditore: potrebbe essere lo stesso Parco Nazionale!

 

Che questo fatto diventi la goccia che fa traboccare il vaso e porti al più presto ad un “Wilderness Act” italiano: ovvero, ad un controllo pubblico (Parlamento) sulla gestione della Natura selvaggia, oggi delegate a sole persone nominate, spesso per brevi autoritari periodi!   

Murialdo, 12 Settembre 2022                                                 Franco Zunino

                                                                                   Segretario Generale AIW