Evidenziati in rosso i Settori che formano l’Area Wilderness Serre Marsicane. Contornata in blu l’area selvaggia indicativamente meritevole di essere così mantenuta e completata con Settori di Area Wilderness.

ORGANISMO:

Proprietari privati e Associazione Italiana per la Wilderness
Comune di S. Donato Val Comino
Comune di Alvito

LOCALIZZAZIONE:

Comune di Campoli Appennino (Frosinone)
Comune di Pescasseroli (L’Aquila)
Comune di S. Donato Val Comino (Frosinone)
Comune di Alvito (Frosinone)

ANNO:2005
ESTENSIONE:1.261 ettari
ZONE TUTELA:7 Zone di Tutela Ambientale interne per  un totale di circa 616 ettari.
REFERENTE: 
LINK: 
Scorcio della forra del Lacerno
Settore Area Wilderness Proprietà Tomei. Nella foto, Germano Tomei ai limiti di uno dei terreni vincolati, un tempo coltivati ed ora in totale abbandono e ricolonizzati dalla vegetazione spontanea.

Si tratta di vari settori di montagne facenti parte del grande complesso che dalla Serra Lunga Marsicana e le montagne del Fucino ad occidente giunge ininterrotto fino al valico della Forca d’Acero verso oriente; essa, fu iniziata con modesti piccoli terreni simbolici tutelati da alcuni proprietari nella laziale Valle Capodacqua ed alle falde del Monte di Valle Caprara nell’abruzzese alta Valle del Sangro. Ma i settori di maggior ampiezza e pregio si ottennero con la designazione della parte orientale della cresta della Serra Traversa (1865 m slm) nella parte più meridionale dell’Appennino Abruzzese-Laziale, subito fuori dei confini del Parco Nazionale d’Abruzzo; cresta che divide il bacino del Fiume Sangro da quello del Liri-Garigliano. Qui è compreso uno degli altopiani più isolati delle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, caratterizzato dalla presenza di un raro caso di “campo dolinato”, anch’esso tra i più belli e caratteristici della regione del Parco, interessanti anche per la presenza di una foresta di faggio che le ammanta in gran parte (caso molto raro in tutta Italia e noto solo per un’altra zona del Parco Nazionale). Successivamente a questo settore fu accorpato il resto della lunga cresta che ad occidente giunge fino al Vallone di Capodacqua, ovvero le pendici meridionali della cresta montuosa che dal Monte Tranquillo (1841 m slm) vanno alla Serra del Re (1.808 m slm) per poi unirsi alla Serra Traversa. In tale occasione vi furono accorpate anche tutta la media Valle Lattara (o Vallone del Peschio) - con le scoscese pendici meridionali Monte Pietroso -, laterale della più ampia Valle Capodacqua o Carbonara e versante meridionale dei più noti Monti della Difesa di Pescasseroli. A questi settori fu poi aggiunta la parte orientale e più selvaggia e meno accessibile della famosa forra del Lacerno nel bacino della più ampia Val San Pietro (o Vallone Lacerno); un torrente estremamente ricco di acqua - nonostante una captazione per fini civili - affluente del Fiume Liri, importante tra l’altro per essere uno dei pochi corsi d’acqua perenni del versante sud del Parco Nazionale d’Abruzzo. Si tratta quindi di un complesso di creste, forre e rupi, pascoli, foreste che sono parti assolutamente integranti e importanti dell’habitat primario dell’Orso bruno marsicano e di tutta la restante fauna del limitrofo Parco Nazionale, con specie quali il Lupo, il Gatto selvatico e la Martora, nonché la presenza di sparuti esemplari di Camoscio d’Abruzzo che vi giungono nei loro spostamenti verso occidente e, almeno nelle parti più basse anche l’Istrice. Tra gli uccelli va segnalata l’Aquila reale nidificante (una delle poche coppie del Parco d’Abruzzo) e soprattutto la Coturnice, così come quella del Falco pellegrino, dell’Astore e del Gufo reale. Tra le altre specie interessanti, il Picchio dalmatino e forse le ancora più rare Picchio rosso mezzano e Cincia bigia alpestre, il Gracchio corallino ed il Gracchio alpino. Infine non va dimenticata la presenza della Trota fario nelle acque del torrente Lacerno, seppure introdotta negli anni cinquanta del secolo scorso. Specie floristiche segnalate sono diversi popolamenti del raro Ramno alpino (Rhamnus alpina), specie di valore biogeografico le cui bacche sono particolarmente appetite dall’Orso. Mentre la zona di faggeta è caratterizzata da tratti ad alto fusto, anche con esemplari di NOTEvoli dimensioni ed alcuni aspetti di foresta scarsamente utilizzata, se non “vergine”, i boschi delle quote inferiori sono caratterizzati da una varietà di essenze con alta densità di Carpino nero, Roverella ed Orniello. Anche la flora minore è estremamente ricca e varia, con presenza di rare specie ed endemismi.

NOTE

L’Area Wilderness è costituita dai seguenti Settori: Picco La Rocca (2005) 0,9 ettari; Ja’Vuttero (2008) 0,1 ettari; Serra Traversa (2008) 285,0 ettari; Il Lacerno (2008) 520,0 ettari; Valle Lattara-Serra del Re (2009) 455,0 ettari.

Tutti i settori di Area Wilderness ricadono in parte nel Parco Nazionale d’Abruzzo ed in parte nella sua Zona di Protezione Esterna, ed anche in una Zona di Protezione Speciale designata ai sensi delle direttive dell’Unione Europea.

Il primo abbozzo di quest’Area Wilderness fu dovuto ad una filantropica iniziativa della famiglia Tomei (Germano Tomei, Giovanni Tomei, Sandro Tomei e Gina Costantini, in seguito defunta), di Sora (Frosinone), i quali, in occasione del ventennale dell’Associazione Italiana per la Wilderness della quale il primogenito era Presidente, vollero formalmente vincolare a questo fine due loro terreni (per circa 0,9 ettari) ex agrari (non essendo più stati coltivati da almeno 80 anni) in spontanea riconversione in ambiente di pascolo e di bosco quali essi furono in origine. L’iniziativa è stata così dedicata al loro Padre e coniuge: «A Catello Tomei, per il suo grande amore per la caccia e per i luoghi montani della conca di Sora, da egli professato fino alla fine dei suoi giorni».

Per quanto riguarda il settore di Pescasseroli, oggi appartenente all’AIW, si tratta di un Area Wilderness meramente teorica, ma di grande importanza per la sua molteplice simbologia. Trattandosi di un terreno poco distante dal paese di Pescasseroli, quest’iniziativa fu quindi prevalentemente utilizzata per scopi educativi a favore dell’Orso bruno.

Merito per la designazione del primo nucleo Area Wilderness attorno alla Serra Traversa va dato all’allora Presidente nazionale dell’AIW, Dott. Germano Tomei, ma anche, e soprattutto, all’allora Assessore comunale all’Ambiente di San Donato Val Comino, Carlo Rufo, che con lungimiranza ha ritenuto di fare propria la proposta dell’Associazione Wilderness e di mediarla e sostenerla con convinzione in Consiglio comunale. Per quanto riguarda il suo successivo ampliamento al Comune di Alvito, lo si deve all’interessamento del Consigliere nazionale AIW Aldo Gismondi per la sua intercessione presso l’allora Vicesindaco Avv. Giovanni Diego Ferrante che ne condivise gli intenti.

Mentre per la designazione del settore del Vallone Lacerno va dato merito, oltre all’allora Presidente nazionale dell’AIW, Dott. Germano Tomei, anche all’allora Consigliere comunale Giuseppe Mastroianni, che con lungimiranza ma anche una equilibrata visione di tutti gli aspetti sociali, turistici, ecologici e culturali del Comune, ha ritenuto di fare propria la proposta dell’Associazione Wilderness e di mediarla e sostenerla con convinzione in Consiglio comunale.

IN QUANTO DESIGNATA IN PARTE DA UN PROPRIETARIO PRIVATO MEDIANTE CONVENZIONE CON L’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA WILDERNESS,IN APARTE DA UN TERRENO DONATO ALL’AIW, IN PARTE DAI COMUNI DI S. DONATO VAL COMINO, CAMPOLI APPENNINO E ALVITO, DATI, DESCRIZIONI, NOTIZIE E PARTICOLARI RIFERITI AI CINQUE SETTORI SONO RIPORTATI E POSSONO ESSERE VISIONATI NELLE PAGINE DELLE ADDENDA ALLE VOCI: Settore PROPRIETÀ TOMEI, Settore MONTE JA’VUTTERO, Settore SERRA TRAVERSA, Settore IL LACERNO, Settore VALLE LATTARA-SERRA DEL RE.