AREA WILDERNESS
FUSINE – MANGART

L’Area Wilderness Fusine-Mangart. Compongono l’Area Wilderness i tre settori evidenziati in rosso, che, seppure separati, sono uniti in un unico complesso selvaggio privo di strade che lo suddividano. Evidenziato in azzurro il Parco Naturale dei Laghi di Fusine. Evidenziati in verde i confini del Parco Nazionale del Triglav (Slovenia).

ORGANISMO:

Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia;

LOCALIZZAZIONE:

Comune di TARVISIO (Udine);

ANNO:2007
ESTENSIONE:512,2 ettari 
ZONE TUTELA:

3 Zone di Tutela Ambientale interne per un totale di  493,3 ettari

REFERENTE:Servizio Gestione Forestale - Tel. 0432.555892
LINK:

www.regione.fvg.it

Scenario dell’Area Wilderness nel settore delle Ponze, visto dai prati a monte dei Laghi di Fusine. Sullo sfondo, nascosta tra le nubi, la Ponza Grande.
L’Area Wilderness è ubicata nelle Alpi Giulie e nel complesso forestale di Tarvisio, ai confini della Slovenia. Essa comprende tre settori della valle dei Laghi di Fusine e della Val Romana, le uniche valli italiane non appartenenti al bacino del Mediterraneo bensì a quello del Danubio e quindi del Mar Nero. Il settore orientale è posto sul confine di Stato con la Slovenia e comprende un territorio sul versante occidentale della cresta spartiacque che dal minore Monte Larice (1.582 m slm) sale progressivamente alla Ponza Piccola (1.925 m slm), alla Ponza Grande (2.274 m slm), alla Ponza di Mezzo (2.230 m slm) e alla Ponza di Dietro (2.242 m slm). Un secondo modesto settore ricade a cavallo del Colrotondo (1.486 m slm), tra la valle dei Laghi di Fusine ed un vallone laterale a questa. Il settore occidentale dell’Area Wilderness è posto a cavallo del gruppo montuoso con al centro il Monte Breitkofel (1.988 m slm) e ad oriente la maggiore cima del Picco di Mezzodì (2.063 m slm); gruppo che divide la Val Romana vera e propria dalla Valle dei Laghi di Fusine. La geologia della zona è dominata dalle formazioni calcaree e di marne dolomitiche tipiche di tutto il Tarvisiano, che qui vengono ad assumere una spettacolarità assolutamente insolita, dovuta anche alla presenza dei Laghi di Fusine nel fondovalle, che ne completano ed esaltano la bellezza. La Valle è in effetti caratteristica per la quasi perfetta disposizione a “ferro di cavallo” della barriera rupestre alla sua testata, dominata dal Monte Mangart, costituente un classico circo glaciale. Come tutto il complesso della Foresta di Tarvisio, deve ritenersi parte di una delle aree italiane più complete dal punto di vista biologico e naturalistico, quindi una tra le più ricche di biodiversità, per di più valorizzata dal fatto di appartenere al bacino imbrifero del Danubio, quindi ad una realtà biogeografica dinarica che non ha altri esempi nel nostro Paese (come la presenza di diverse rare specie di fauna e flora stanno a dimostrare). I soprassuoli sono prevalentemente costituiti da fustaie di Abete rosso e di Faggio in varie fasi evolutive, con qua e là anche nuclei di Abete bianco. Nelle quote medio basse si riscontra però anche qualche nucleo di Pino silvestre e varie latifoglie, quali il Frassino maggiore e l’Acero di monte, mentre più in alto prende il sopravvento il Larice. Dense distese di Pino mugo chiudono a monte il dominio della vegetazione forestale. La particolare situazione climatica ha influenza sull’aspetto botanico e forestale della zona, nota per un interessante fenomeno di inversione termica. Alle quote inferiori sono infatti presenti quelli che sono considerati tra i migliori esempi di piceo-faggeti. Grande pregio ha quindi anche lo spettro floristico, che proprio qui nel Tarvisiano ha una delle nicchie con maggior presenza di endemismi e rarità, come l’unica stazione italiana di Festuca vivipara ed una delle due uniche segnalazioni italiane di Saxifraga moschata subsp. Carniolica. Anche la situazione faunistica è notevole. Per quanto riguarda la fauna alpina maggiore può dirsi comprenda tutte le specie di mammiferi ed uccelli, anche le più rare. Sono infatti presenti ricche popolazioni di Camoscio, Cervo, Capriolo e Cinghiale ed anche alcuni individui di Stambecco (a seguito di reintroduzioni in zone poco distanti e qui giunto per espansione). Altri mammiferi minori presenti sono la serie dei mustelidi: Tasso, Martora, Faina, Puzzola, Donnola ed Ermellino. Gli altri carnivori, a parte la volpe, sono rappresentati da individui sporadici od erratici: Orso, Lupo, Lince e Sciacallo dorato (tutte specie che provengono dalle popolazioni in espansione che abitano più cospicuamente le montagne e le foreste delle vicine Austria e Slovenia e di altri paesi dell’Est). Si ricordano i lagomorfi ed i roditori più noti: Lepre comune, Lepre alpina, Scoiattolo, ghiro, Moscardino. In quanto a rarità zoologiche, vanno infine citati altri tre roditori: il Driomio (Dryomys nitedula intermedius), l’Arvicola terrestre (Arvicola terrestris scherman) e il Neomys anomalus, specie qui ai limiti estremi dei propri areali italiani. Tra gli uccelli meritano segnalazione almeno le specie più interessanti e significative, quali il Gallo cedrone, il Gallo forcello, il Francolino di monte, la Coturnice, la Pernice bianca, il Gufo reale, l’Aquila reale, il Grifone, l’Astore, lo Sparviere, il Picchio nero, il Picchio tridattilo, il Picchio cenerino, la Civetta nana, la Civetta capogrosso.

NOTE:
I tre settori che completano l’Area Wilderness Fusine-Mangart, sono stati ritenuti parte dell’unitario complesso selvaggio ininterrotto da strade che si estende dalla Val Romana ad occidente al confine con la Slovenia ad oriente, ciò in quanto futuri acquisti di terreni da parte della Regione Friuli sembrerebbero essere in corso di definizione, cosa che potrebbe un giorno venire a dare all’Area la completezza che già ha sul piano strettamente fisico-geografico.

Né i Laghi di Fusine né il Monte Mangart (2.677 m slm) fanno parte dell’Area Wilderness. La scelta del nome che li abbina si deve, nel primo caso, a quello della valle, nel secondo caso al fatto che il Monte Mangart sia la principale cima del lungo crinale spartiacque tra Italia e Slovenia (ma anche tra la Valle dei Laghi di Fusine e le slovene Valli Planica e Koritnica), una montagna, tra l’altro, molto famosa tra gli alpinisti; alta valle e monte che fanno corpo unico con i tre settori designati in Area Wilderness.

Il merito di questa e delle altre Aree Wilderness friulane va dato al Dott. Emilio Gottardo, Direttore del Servizio Gestione Forestale della Regione Friuli Venezia Giulia, il quale, dopo aver appreso delle finalità di queste Aree e contattato l’Associazione Italiana per la Wilderness, ne ha propugnato e caldeggiato la designazione nell’ambito delle foreste di proprietà regionale.

IN QUANTO DESIGNATA SU TRE SETTORI SEPARATI, DATI, DESCRIZIONI, NOTIZIE E PARTICOLARI RIFERITI AI SINGOLI SETTORI DELL’AREA WILDERNESS SONO RIPORTATI E POSSONO ESSERE VISIONATI NELLE PAGINE DEI SETTORI ALLE VOCI: Settore LE PONZE; Settore COLLE ROTONDO; Settore PICCO DI MEZZODÌ.