ORSO MARSICANO: IL SOLITO TIRARE A CAMPARE?

Vabbè, hanno curato (?) l’orsa “Lauretta” , trasportandola dallo zoo del Centro di Visita del Parco di Pescasseroli (era stata salvata quando era un cucciolo, trovato per caso da alcuni turisti in cattivo stato di salute nella nota Valle Iannanghera) ad una clinica veterinaria di Roma. Andava fatto, se non altro per una questione umanitaria ma, rassegniamoci, avremo presto un altro orso marsicano da contare tra i morti (anche perché prigioniera era e prigioniera, purtroppo, dovrà restare: sperando che almeno possa essere utilizzata per operazioni di salvaguardia genetica… prima che sia troppo tardi!). La cura e il trasporto non crediamo siano costate un’inezia. Vabbè, andavano fatte. Ma come mai in questi casi i soldi si trovano sempre e con tanta facilità, mentre mancano sempre quando si tratta di impiegarli in colture a perdere a favore dell’alimentazione degli orsi in liberta? Per non dire dei danni da pagare a chi dagli orsi li subisce? Lode al Parco che ha deciso l’operazione (certamente un successo, almeno di immagine), ma l’opinione pubblica sappia che non è con queste cose di spirito animalistico che si salverà dall’estinzione l’Orso marsicano. L’opinione pubblica è in attesa di apprendere quali provvedimenti saranno presi a partire dalla prossima primavera per favorire la sua alimentazione agro-zootecnica, per far  ritornare gli orsi dai paesi e loro circondari alle antiche foreste (comprese quelle “vetuste”!) e montagne, e per garantire la giusta quiete ai suoi luoghi di vita. Nuova primavera, nuovo Direttore, nuove iniziative o… il solito tirare a campare?    

Murialdo, 18 Novembre 2018

Franco Zunino
Segretario Generale AIW