Vabbè, hanno curato (?) l’orsa “Lauretta” , trasportandola dallo zoo del Centro di Visita del Parco di Pescasseroli (era stata salvata quando era un cucciolo, trovato per caso da alcuni turisti in cattivo stato di salute nella nota Valle Iannanghera) ad una clinica veterinaria di Roma. Andava fatto, se non altro per una questione umanitaria ma, rassegniamoci, avremo presto un altro orso marsicano da contare tra i morti (anche perché prigioniera era e prigioniera, purtroppo, dovrà restare: sperando che almeno possa essere utilizzata per operazioni di salvaguardia genetica… prima che sia troppo tardi!). La cura e il trasporto non crediamo siano costate un’inezia. Vabbè, andavano fatte. Ma come mai in questi casi i soldi si trovano sempre e con tanta facilità, mentre mancano sempre quando si tratta di impiegarli in colture a perdere a favore dell’alimentazione degli orsi in liberta? Per non dire dei danni da pagare a chi dagli orsi li subisce? Lode al Parco che ha deciso l’operazione (certamente un successo, almeno di immagine), ma l’opinione pubblica sappia che non è con queste cose di spirito animalistico che si salverà dall’estinzione l’Orso marsicano. L’opinione pubblica è in attesa di apprendere quali provvedimenti saranno presi a partire dalla prossima primavera per favorire la sua alimentazione agro-zootecnica, per far  ritornare gli orsi dai paesi e loro circondari alle antiche foreste (comprese quelle “vetuste”!) e montagne, e per garantire la giusta quiete ai suoi luoghi di vita. Nuova primavera, nuovo Direttore, nuove iniziative o… il solito tirare a campare?    

Murialdo, 18 Novembre 2018

Franco Zunino
Segretario Generale AIW

18 novembre 2019

ORSO MARSICANO: IL SOLITO TIRARE A CAMPARE?

Vabbè, hanno curato (?) l’orsa “Lauretta” , trasportandola dallo zoo del Centro di Visita del Parco di Pescasseroli (era stata salvata quando era un cucciolo, trovato per caso da alcuni turisti in cattivo stato di salute nella nota Valle Iannanghera) ad una clinica veterinaria di Roma. Andava fatto, se non altro per una questione umanitaria ma, rassegniamoci, avremo presto un altro orso marsicano da contare tra i morti (anche perché prigioniera era e prigioniera, purtroppo, dovrà restare: sperando che almeno possa essere utilizzata per operazioni di salvaguardia genetica… prima che sia troppo tardi!). La cura e il trasporto non crediamo […]
13 novembre 2019

HUMUS, BIOMASSE E FORESTE

E’ noto come le foreste crescono grazie all’humus che esse stesse creano con la caduta e l’accumulo delle foglie e delle parti morte, alberi interi compresi. Un tempo la preservazione dell’humus era previsto da tutte le leggi forestali proprio per questa ragione. Oggi è un vanto rapinare i boschi non solo degli alberi, ma anche di tutta la ramaglia di risulta dal loro sfruttamento. E questa politica di rapina è considerata… “ecologica”! Addirittura in Lombardia (Val Seriana) ci si vanta di sfruttare i boschi per le centrali a biomasse per riscaldare le scuole di diversi comuni grazie a contributi dei […]
3 novembre 2019

ADELASIA – UNA RISERVA NATURALE NON LASCIATA IN PACE!

Ovunque nel mondo, in Stati democratici e anche meno democratici, secondo tutte le convenzioni internazionali, una Riserva Naturale è un luogo da lasciare stare all’evoluzione, come dice appunto la sua definizione, “naturale”. Tutto ciò non vale più per l’Adelasia, l’ormai nota anche a livello nazionale, Riserva Naturale della Regione Liguria; per assurdo, ciò avviene da quando la Riserva è passata dalla proprietà e gestione privata a quella pubblica! Un assurdo, appunto! Perché di solito, salvo per le proprietà appartenenti ad associazioni ambientaliste o di privati filantropi, è l’organismo pubblico che garantisce maggiormente la protezione di simili iniziative.     Non è […]
1 novembre 2019

VAL BORMIDA – INIZIATIVE A TUTELA DELLA NATURA O PURO BUSINESS??

Una notizia sulla stampa locale della Val Bormida dimostra ancora una volta lo spirito affaristico che in Italia sta dietro alle iniziativa di tutela della Natura, per cui per i politici le aree “protette” non sono tali, ma solo iniziative per giustificare stanziamenti (spesso sperpero di danaro pubblico!) per opere e appalti giustificati con finalità di salvaguardia, mentre invece si tratta solo di parvenza; la realtà è esattamente il contrario: ovvero, opere a danno delle aree “protette”. L’ultimo esempio è lo stanziamento di fondi regionali (si parla di ben 6 milioni e mezzo di euro!) per la sistemazione di alcune […]