AMORE PER LA NATURA SELVAGGIA

Dopo oltre cinquant’anni dalla mia loro scoperta dell’esistenza dei Parchi Nazionali e delle altre Oasi di natura, della loro funzione in difesa della Natura; dopo il mio entusiasmo per queste istituzioni, galvanizzato dal pensiero degli stambecchi del Gran Paradiso nelle loro aspre alte montagne incastonate di ghiacciai e poi dall’idea delle secolari foreste del Parco d’Abruzzo e dei loro orsi e lupi e camosci; istituzioni alle quali ho poi finito per dedicare tutta la mia vita lavorativa, ormai da anni, e sempre più spesso, io dico: viva la Wilderness ed abbasso i Parchi e le Oasi, che sono sì natura protetta, ma addomesticata e asservita in modo vergognoso all’uomo ed alla sua ingordigia di sviluppo oltre ogni ragionevole necessità. Manca a queste istituzioni quello che ha la Wilderness: il senso vero della vita naturale. I Parchi o le Oasi sono il fiore in un vaso od in un giardino; la Wilderness è un pezzo di natura selvaggia così come Dio l’ha creata, con tutto il suo ciclo al completo. Non per nulla sono i Parchi e le Oasi che hanno, in tutto il mondo uno scopo educativo affinché la gente possa poi apprezzare la natura selvaggia che trova nella Wilderness, e non l’inverso. Eppure molti dicono di amarla, la natura selvaggia, solo che intendono quella addomesticata nei Parchi e nelle Oasi, asservita all’uomo come in uno zoo; sedotta come in un parco ricreativo urbano. Basti ricordare come tra i popoli notoriamente più amanti della Natura ed animalisti del mondo ci siano i tedeschi e gli inglesi e, guarda caso, sono proprio la Germania e l’Inghilterra, i due Paesi europei con il più basso indice di wilderness (nel senso che hanno colonizzato ed addomesticato ogni angolo della loro natura). Tanto amore per la natura assoggettata all’uomo, ma ben poco amore per la natura lasciata a se stessa!

di Franco Zunino